Con il termine Alopecia viene indicato quel processo per il quale si manifesta una diminuzione in termini di qualità e quantità dei capelli. Nei casi più gravi questo si estende anche ai peli corporei comprese ciglia e sopracciglia. Circa un anno fa ho avuto il piacere di lavorare con A., una signora di circa 50 anni affetta da questo disturbo con aggiunta di escoriazioni alla cute dovute all’applicazione di un impianto che potesse sostituire la parrucca. Non sto a dilungarmi su quello che rappresenta a livello emotivo la perdita dei capelli per una donna. Quello che A. mi chiedeva era di comprendere il significato di quello che le stava accadendo e cosa il suo corpo le volesse dire.
Secondo le leggi biologiche l’alopecia sta ad indicare la mancanza di carezze da parte dei genitori, o delle figure di attaccamento nell’infanzia. Questa mancanza non riguarda solo l’atto della carezza in sé ma tutto quello che ad essa è associato come sentito emotivo. Si tratta del riconoscimento: il genitore ci accarezza nel momento il cui ci riconosce come esseri degni di attenzione, è sì un atto affettivo, ma soprattutto la dimostrazione di esistere per qualcuno. Il lavoro da me proposto come counselor e danzaterapeuta è stato improntato proprio su questo: il riconoscimento del valore personale prima di tutto per sé stessa.
Lo specchio ci è stato molto d’aiuto in questo: guardarsi allo specchio è come se guardassimo un altro, rappresenta il vedersi in un’altra prospettiva che non sia solamente quella del percepito, un modo per vedere e verificare che esisto e così comunicare all’inconscio che in quel preciso istante in cui sono davanti allo specchio ci sono e mi sto dedicando del tempo. In seguito è stato molto importante lavorare sulla propria immagine riflessa senza parrucca, riconoscersi in questa nuova forma è stato di significativa importanza per A. L’importanza di questo lavoro risiede proprio nell’accettazione, nella conoscenza e soprattutto nel riuscire a guardare le cose da una prospettiva diversa. Questo può rendere più tollerabile e meno pesante a livello emotivo tutto quello che ci accade.