La danzaterapia di Maria Fux dal 1968, anno in cui lei presentò una relazione sulla danza come terapia al congresso internazionale di musico terapia di Buenos Aires, viene usata in tutto il mondo per il trattamento di numerose patologie psichiche e fisiche.
A questa, nel mio lavoro, si aggiungono le competenze di arte terapia, di counsellor formata in ISTDP e di teacher di Covatech Pilates. Tutte queste discipline e conoscenze fuse in una perfetta armonia hanno creato una metodologia che ho chiamato Pila-dance&mind e mi hanno permesso negli anni di affiancare il mio lavoro alle cure, così dette tradizionali, in svariate patologie e problematiche, dal tumore al seno alla dislessia, dall’autismo al parkinson. Il sostegno che questo lavoro dà alla medicina consiste principalmente nel regolare gli stati d’ansia e recuperare la percezione, ed in alcuni casi, la funzionalità della parte lesa.
La PNEI e la prevenzione
Altro campo di applicazione della danzaterapia e delle tecniche immaginative e corporee secondo i principi della PNEI (Psico Neuro Endocrino Immunologia) è quello della prevenzione delle malattie e del mantenimento del benessere della persona.
“La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o di infermità.”
Si tratterebbe di diventare consapevoli amministratori del proprio corpo prima di divenire pazienti da curare. Come leggiamo nel preambolo alla costituzione dell’O.M.S: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o di infermità”.
Possiamo distinguere tre aspetti essenziali del nostro “benessere” che vanno salvaguardati e che delimitano il così detto “Triangolo della salute”:
1) aspetto strutturale: ossa, muscoli, tendini, denti.
2) aspetto metabolico: i cibi che assumiamo e la funzionalità di intestino, fegato, reni, ecc.
3) aspetto emozionale: gioie e dolori, delusioni, paure, ansie, stress vari ecc.
1) Aspetto strutturale
Il pilates grazie ai suoi principi di controllo e percezione ed i suoi esercizi nel pieno rispetto del corpo fisico diventa un buon alleato del mantenimento del fisico in buona salute, allineato e tonico, armonioso e controllato. Grazie ai protocolli studiati da Anna Maria Cova per il metodo Covatech è possibile intervenire a più livelli anche in caso di limitazioni motorie. Per questo in alcuni casi è necessario l’integrazione di questa tecnica.
2) Aspetto metabolico
La PNEI ha dimostrato che ci sono rilevanti rapporti tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario. La danza, come del resto buona parte delle pratiche sportive, ha l’immediato effetto di stimolare la produzione di endorfine, oppiacei endogeni naturali, capaci di calmare il dolore e di donare un benessere a livello fisico. Attraverso un’attività fisica moderata è possibile attivare la produzione di Anandamide, chiamata molecola del relax. Essa si lega, all’interno del cervello, a un recettore, il GB1 che viene definito cannabinoide. Inoltre, il movimento permette ai muscoli di rilasciare sostanze che arrivano al cervello e provocano la diminuzione del cortisolo e l’aumento del triptofano.
3) Aspetto emozionale
Infine è di estrema importanza la caratteristica fondamentale che permette alla danzaterapia, come tecnica corporea creativa libera, di arrivare nel profondo dell’emozione: l’assenza del linguaggio. Il processo creativo coinvolge direttamente l’emisfero destro del cervello e attiva il sistema limbico e l’ipotalamo, centri nervosi interessati alle emozioni e all’istinto. In particolare, il primo secerne i neuropeptidi che sono in grado di comunicare con il sistema immunitario. Va da sé, quindi, che la tecnica Pila-dance&mind, nella sua totalità ed intesa come movimento libero e creativo che comunica con le emozioni e insegna ad ascoltarle e a viverle dandogli forma e in alcuni casi voce, permetta di mantenere saldi e equi i lati di quel triangolo che garantisce il benessere psico fisico ad un individuo: strutturalmente armonioso, chimicamente controllato ed emotivamente in equilibrio.