Ikigai è l’espressione giapponese che individua il senso della vita.
Secondo la tradizione giapponese il segreto della lunga vita sta nel trovare uno scopo ben preciso e perseguirlo fino alla fine dei giorni.
Nel libro Il metodo Ikigai gli autori Héctor Garcìa e Francesc Miralles passano in rassegna il significato profondo di questo termine portando esempi lampanti di quelli che sono i più famosi centenari al mondo.
I segreti della lunga vita sembrano risiedere in una vita tranquilla fatta di serenità e sana alimentazione, gioia e gioco, ma soprattutto lavoro. Quest’ultimo viene inteso in senso positivo, come scopo e fine dell’esistenza, non come forzatura e obbligo. Purtroppo viviamo in un’epoca in cui questo termine ha un accezione quasi completamente negativa e in cui oltre l’80% dei lavoratori vive la “sindrome del lunedì”.
Io ho la grande fortuna di fare il lavoro dei miei sogni, non senza difficoltà e intoppi, ma sicuramente è uno dei motivi che la mattina mi fa svegliare presto e con energia.
D’altronde sono cresciuta con un fantastico esempio in questo senso, nonno Gerardo. Il nonno che al momento in cui sto scrivendo ha da poco compiuto 98 anni, non ha mai smesso di lavorare un giorno della sua vita, dicendo sempre che il segreto per stare bene è il lavoro.
Contadino da sempre, ha combattuto la seconda guerra mondiale.
Non posso di certo dire che abbia avuto una vita del tutto serena e senza pensieri, anzi…
eppure gli unici giorni di ferie che ha fatto, e lo ripete sempre, sono stati i 15 giorni al ritorno dalla prigionia. Per il resto non ha mai fatto un giorno di vacanza, e anche quando il tempo non lo permetteva si è sempre trovato qualcosa da fare, conserve di varia natura perlopiù.
Forse anche lui ha avuto la fortuna di fare il lavoro che gli piaceva, faticoso si, ma in mezzo alla natura. O forse, ha saputo apprezzare il lavoro che gli è capitato, sfruttandolo al massimo e prendendo quello che di bella c’era nel poterci portare frutta e verdura cresciuta grazie ai suoi sforzi.
Da qualche anno ha smesso si lavorare perché le gambe non lo reggono più, ma la produzione di conserve di tutti i tipi continua incessante, con grande gioia delle mie papille gustative e quelle dei nostri amici.
Posso dire di avere un grande esempio di IKIGAI nel mio DNA e nella mia storia.
E tu hai scoperto qual’è il tuo?