“Non devi ascoltare solo il tuo cuore, ogni tanto bisogna ascoltare anche quello degli altri.”
Così interviene la piccola V. mentre insieme stiamo colorando un mandala a forma di cuore aprendo nella mia mente una moltitudine di pensieri. Quante volte siamo talmente concentrati sui nostri bisogni, sulle nostre emozioni e sui nostri sentimenti da non accorgerci di quello che prova la persona che abbiamo di fronte. I corsi di crescita personale, così come le sedute di psicoterapia e gli incontri di counseling sono tutti incentrati sull’ascoltarsi e il percepire le proprie emozioni.
“Impara ad ascoltarti e sarai felice”, questo è quello che ci sentiamo dire in continuazione.
Ma è davvero l’unica cosa che conta?
Me lo sono chiesta per settimane dopo che la piccola saggia mi ha fatto notare che forse insieme al mio cuore è importante sentire anche quello di chi ho di fronte. Durante il lavoro lo faccio, la tanto inflazionata empatia, significa proprio questo: entrare in risonanza con l’altro. Insegno sempre ad ascoltarsi, a percepire l’emozione e ad entrare in coerenza cardiaca. Ma forse fino ad oggi non mi ero mai soffermata a insegnare l’empatia, a cercare di sentire e provare quello che sente e prova l’altro. Essere troppo concentrati sulla propria energia ci fa escludere quelli che abbiamo intorno. Quanti sentimenti delusi? Speranze disattese e emozioni non corrisposte mi trovo a dover “analizzare” tutti i giorni durante gli incontri di counseling?
Il nostro campo energetico, che è fatto appunto di energia, è sicuramente influenzato da quello di coloro che ci circondavo tanto da rendere possibile la percezione dell’emozione dell’altro come nostra e se non siamo abbastanza allenati il rischio è di confondere le onde. Una volta imparato ad ascoltare il proprio cuore credo sia necessario quello che con tanta naturalezza ha voluto insegnarmi V. : ”Ascolta il cuore dell’altro”. Le relazioni di amicizia e di coppia spesso fanno soffrire perché non ci si rende conto che il nostro sentimento e quello dell’altro viaggiano su onde diverse. E così donne e uomini si innamorano di idee e di sentimenti che sentono solo loro, che non sono corrisposti o più semplicemente che vengono vissuti in modo diverso. Credo che questo accada perché quasi nessuno all’inizio di una relazione parla di sentimenti. Ci siperde a parlare di dove si farà la prossima vacanza, di cosa mangiare a cena, di cosa hai fatto fino a quel momento, ma quasi mai si chiede all’altro: ”Cosa senti?”, “Come lo senti?”.
La cosiddetta “tecnica di scavo” consiste nel chiedere all’altro cosa prova e di scavare, appunto nell’emozione e nel sentimento in modo da conoscere ed entrare nel profondo e poter capire se gli obbiettivi e le sensazioni siano comuni, oppure se l’altro sta andando in una direzione completamente opposta alla nostra, che ci potrebbe portare ad una delusione delle aspettative.