“La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare”
Così recitava una canzone di Jovanotti. A parer mio mantra assoluto delle decisioni da prendere. Il tema degli incontri di couseling che tengo nel mio studio a Rozzano spesso è: una decisione da prendere e come affrontarla. Il cambiamento, qualsiasi sia, comporta una perdita di equilibrio. C’è un preciso istante tra un passo e l’altro in cui si ha una perdita totale del baricentro per poter spostare il peso da un piede all’altro. La stessa cosa per le decisioni e i cambiamenti, si tratti di cambiare colore di capelli o drasticamente vita. Quel preciso istante in cui si ha la netta sensazione di non avere più la terra sotto i piedi.
Qualche giorno fa una ragazza mi ha raccontato della sua esperienza con “Il volo dell’angelo”. Un salto nel vuoto da una montagna all’altra attaccata ad una fune. “Ero convinta di farlo, ma quando mi sono trovata sul precipizio mi sono resa conto che da sola non sarei mai riuscita a lasciarmi cadere. Mi sono girata verso la persona che gestiva l’impianto e lui con un sorriso mi ha detto che ci avrebbe pensato lui. Subito dopo, LA SPINTA, e mi sono ritrovata nel vuoto”.
Ecco cosa servirebbe, qualcuno che ci dia la spinta, che prenda la decisione al posto nostro. È questo che cercano i miei clienti? Che io prenda la decisione al posto loro. È pieno il mondo di persone che per decidere si affidano a cartomanti, fattucchiere ed oroscopi, macchie di caffè, la luna, l’olio e tanto altro. Una volta una signora esperta di tarocchi mi disse una cosa: ”Negli anni ho capito che le risposte che le carte mi danno dipendono molto dallo stato mentale momentaneo della persona che le interroga. È un po come se il desiderio inconscio o conscio della persona influenzasse le carte”.
Non è mia intenzione qui, aprire un dibattito sulla credibilità delle carte, ma questa definizione mi piacque molto.
Fa capire all’istante perché i consigli esterni spesso possano essere fallaci.
Le nostre parole e il nostro stato d’animo sicuramente influenzano l’interlocutore.
Se dopo una brutta lite con il marito, parlate arrabbiate con un’amica elecandole solo gli aspetti brutti del vostro rapporto mentre vi sciogliete in una valle di lacrime, con tutta probabilità lei vi dirà che è meglio separarvi.
A volte può essere davvero la soluzione migliore, ma il punto è: voi cosa sentite?
Se vi fermate un attimo e state in compagnia della rabbia, della delusione o della tristezza. Se piano piano digerite i sentimenti negativi cosa rimane?
La stessa cosa vale per tutte le altre decisioni: se per un attimo riusciste ad elaborare la paura e metterla da parte e vi immaginate nella nuova situazione, come state? Potreste notare un cambiamento a livello del ritmo cardiaco, un cambiamento nel corpo e nelle sensazioni. È questo il punto: se la ragazza di prima avesse per un attimo chiuso gli occhi respirato e si fosse immaginata dall’altra parte della montagna, avrebbe avuto comunque bisogno della spinta?
Quello che mi sento di dire è che ricevere un consiglio o una spinta sembra sempre la cosa più semplice ma ci distoglie dal poter approfittare di quel momento per ascoltarci e sentire veramente quali sono i nostri desideri, in più dà ad un altro il potere di decidere e ci toglie il libero arbitrio.
Se solo per un attimo provassi a fare finta di non aver paura, se interpretassi il ruolo di quello/a spavaldo che non teme niente e nessuno, questa cosa a cui stai pensando la faresti?
Se potessi toglierti dai condizionamenti sociali e familiari, in un mondo senza giudizio in cui regna solo la tua morale e il tuo sentito, quale decisione prenderesti? Ecco, forse è proprio li che devi andare, cercando di rispettare tutto e tutti, non dimenticandoti la compassione e l’amore per te stesso e per il prossimo. Il campo, inteso come il tuo mondo, sta meglio se tu stai bene qualsiasi sia la strada che prenderai alimenterai l’energia positiva che ti circonda.