Close

Ma come funzioni?

Partirò qui da alcuni esempi di quello che trovate in modo più approfondito in molti articoli e nel libro “Anatomia della Coppia” di Erica Francesca Poli (pag.59). È molto importante che sia chiaro questo concetto: il cervello maschile e quello femminile sono fisicamente diversi. Per cui, care donne e cari uomini, per certe cose bisognerà rassegnarsi, i nostri uomini non sono programmati per ricordarsi gli anniversari e nemmeno per ascoltare ore ed ore di discorsi su amici e parenti. Sapere come funzioniamo può ridurre molto i pregiudizi e le critiche mosse all’altro sesso.

Il cervello femminile è più piccolo di quello maschile, e anche se i maligni staranno sorridendo, il numero di neuroni e cellule al suo interno è esattamente identico. Questo vuol dire che è solo più concentrato e le cellule stanno più vicine una all’altra ed è questa la ragione per cui le donne riescono a fare più cose contemporaneamente. In più queste cellule non son organizzate in filiere ordinate come quelle maschili ma sono delle vere e proprie masse. Come spiega bene il comico Mark Gungor in Tale of Two Brains che vi invitiamo a visionare.

Il tanto odiato tema delle ricorrenze: gli uomini hanno l’ippocampo più piccolo, quella specie di cavalluccio marino del sistema limbico deputato e gestire la memoria delle emozioni, cioè di tutti quei ricordi collegati ad un emozione, ad esempio il primo bacio, la prima cena. Questo significa che non c’è motivo di arrabbiarsi o offendersi se il vostro compagno o vostro padre non ricordano come eravate vestite durante un’occasione importante….. Come diciamo sempre: ”Non ce la possono fare”. Parliamo dell’amigdala, una piccola area del sistema limbico. Questa è il centro della paura, della rabbia e dell’aggressività, è più grande nel cervello maschile ma di contro la donna ha più sviluppata la corteccia prefrontale e cingolata anteriore che è la deputata al controllo di queste emozioni. Risultato? Lui inizia ad urlare, senza più ascoltare mentre lei cerca ancora di ragionare.

”Ma quindi anche voi mi vorreste dire che quella sbagliata sono io? Quella che non lo capisce  e che si agita per nulla? Esattamente come dice lui? Io sono venuta a questo corso perché speravo di trovare un po di solidarietà femminile e invece mi ritrovo davanti due donne che ragionano come mio marito. Bene!!!”

Quegli occhi spaventati e pieni di rabbia erano arrivati come un lampo in quel febbraio durante la seconda edizione di carisma 1. P. cercava una spalla su cui appoggiarsi ed invece si era trovata a dover affrontare il fatto che anche la scienza in qualche modo dava ragione a quella voce che ogni giorno le ripeteva che quella sbagliata fosse lei. Stava li a guardarci sperando forse che Erica potesse tirare fuori dal cilindro/cervello quel coniglio magico che potesse venire a dirle che non aveva capito bene, che in fondo lei era quella giusta e faceva bene ad arrabbiarsi in continuazione con lui che non ricordava e che non riusciva a seguire i suoi discorsi. Forse avrebbe voluto sentirsi dire che un uomo così fosse meglio lasciarlo.

E invece no! Con molta calma prendemmo a spiegare i funzionamenti celebrali con le loro differenze. Cercammo di spiegare quanto sia importante educare un uomo ad ascoltare e seguire l’infinita autostrada di discorsi fatta di continui cambi di direzione, quella matassa attorcigliata che sono i nostri pensieri che passano dai figli alla madre, dal lavoro alla suocera, dalle vacanza alla spesa, con congiunzioni non sempre chiare, verbi soggetti e complementi dimenticati chissà dove.

È un po’ come quando un insegnante alle prime armi tenta di spiegare le equazioni di secondo grado agli alunni della seconda media, e tutto orgoglioso della sua spiegazione pensata e studiata dopo aver scritto alla lavagna tutti i passaggi si gira e trova, alla meglio, 20 ragazzini attoniti con gli occhi sbarrati.

“E quindi non mi rimane che rassegnarmi? Sono io che devo cambiare?”

In un certo senso sì, ma più che di rassegnazione si tratta di comprensione e educazione. Educazione per entrambi a parlare una lingua nuova, un nuovo modo di comunicare dove ognuno rispetta i tempi e i modi dell’altro, come in una danza.

“Carissime, dopo il corso ho passato molti giorni con le vostre parole che mi rimbombavano nella testa. Un senso di smarrimento e di rabbia. Per giorni ho guardato mio marito e l’ho odiato. Non potevo rassegnarmi all’idea che fosse così, malgrado l’amore per lui e per la famiglia, non sentirmi compresa mi tormentava. In più non avevo nemmeno più la speranza di sentirmi dire che fosse lui quello totalmente sbagliato. 

L’altra mattina però in preda all’ennesimo attacco di rabbia, perché si era dimenticato tutto quello che gli avevo detto la sera prima mi sono ritornate in mente le vostre parole e l’ho visto come un bambino incapace, e allora ho provato a respirare e a rispiegare tutto con calma, come facevo con mia figlia quando era piccolina. Improvvisamente qualcosa è cambiato, i nostri occhi hanno iniziato a guardarsi di nuovo. E lui contento mi ha detto: “vedi, così è tutto chiaro”. Passato l’attimo in cui avrei voluto tirargli uno schiaffo, sul mio viso è comparso un sorriso. Forse è vero che in questi momenti dobbiamo ritornare mamme, senza rammaricarci di questo, con la speranza e la certezza che qualcosa cambierà”.


Meditazione 1, somewhere.

Sdraiate sul pavimento, ci prepariamo ad entrare in un mondo interiore silenzioso e fatto di forme e colori. Immaginiamo di essere sdraiate sui piedi di un grande albero, avvolte dalle sue radici. Comodamente adagiate o soavemente abbracciate da esse. Apriamo dolcemente gli occhi e accompagnate dalle radici tiriamo su la schiena, in questa posizione possiamo vedere la grande distesa di terra rossa che sorregge il nostro albero. Sentiamo la terra sotto i piedi e tra le dita. E con le mani nella terra lasciamo scritto

IO HO!

Io ho il diritto di avere, e con queste parole che riecheggiano nella nostra mente procediamo. Camminiamo verso un piccolo laghetto in cui nella notte si rispecchia la luna, e popolato da nifee arancioni. Avviciniamoci e toccare l’acqua con le mani e nell’acqua con le mani sentendo la freschezza tra le dita scriviamo

IO SENTO

Io sento con tutte le cellule del mio corpo e con questa consapevolezza ci dirigiamo verso un fuoco acceso poco lontano da li. Un fuoco rosso, arancione dal cuore Giallo, che arde e che ci scalda. Ci avviciniamo e tra le fiamme, esattamente come facevano gli antichi pellirossa scorgiamo le immagini della nostra infanzia. Ricordi belli che ci hanno fatto crescere e sorridere. Se tra essi si manifesta un ricordo brutto ringraziamolo, perché grazie ad esse possiamo essere oggi quello che siamo e avere il potere che abbiamo e lasciamolo andare via nel calore delle fiamme. Tra le fiamme scorgiamo la scritta

IO POSSO

Io ho il potere, procediamo ancora e camminando ci troviamo su un grande campo di erba verde sentiamo il rumore del vento che muove i fili d’erba senza colpirli ma producendo un suono soave. In questo prato scorgiamo una figura di un verde più intenso un cuore con scritto:

IO AMO

Improvvisamente davanti a noi si palesa una nuvola fatta di aria e di suono che ci invita a salire e ci porta nel cielo azzurro. Il cielo è puro e l’aria aiuta a pulire lo spazio e il paesaggio come nelle giornate ventose in cui tutto sembra più limpido. E in questo spazio posso urlare

IO PARLO!!!!!!

Irradiato dalla luce del sole alle mie spalle guardo il cielo di fronte a me più buio di un colore indaco, blu tendente al viola. In questo cielo distinguo le stelle e vedo chiaramente ogni corpo celeste e penso

IO VEDO

Arrivo in uno spazio senza spazio e senza tempo dove l’aria è lilla come in una sorta di aurora boreale. Mi accorgo che tra le sfumature del violetto c’è la mia possibilità di pesare, ci sono tutti i miei pensieri e la possibilità di comprendere ogni cosa. E in questo momento

IO SO

con calma prendo ogni cosa mi abbia lasciato questo viaggio tra le mani e la soffio nel vento ringraziando il mio corpo di questo meraviglioso viaggio e con calma con le mani riprendo il contatto con il corpo, come se dovessi spalmarmi una crema. Quando te la senti apri gli occhi e ritorna nel qui e ora e se te la senti disegna qualsiasi cosa le mani abbiano voglia di disegnare, lasciati guidare dai sensi dalla vista e dal cuore.

Related Posts

Waiting List La contatteremo non appena il prodotto sarà nuovamente disponibile.