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Ma dove corri?

Ma quelli che prendono la multa per eccesso di velocità e poi si fermano al semaforo rosso? Sempre più abituati a correre, sempre più distratti, sempre più incuranti. Talmente tanto presi dal correre che prendiamo multe per eccesso di velocità quando dopo 100 metri c’è un semaforo rosso ad aspettarci e siamo costretti comunque a fermarci. Ma dopo esserci arrabbiati per quel rosso che ci ha fermati, inconsapevoli della multa, cosa facciamo? “Non vorrai mica perdere questo minuto e mezzo del tuo prezioso tempo!!!! il tempo è denaro!!!” e allora? Tiriamo fuori il cellulare e leggiamo l’ultima notizia, l’ultimo post o l’ultimo messaggio ricevuto.

In quel tempo, non ci accorgiamo se fa caldo o se fa freddo, se piove o nevica, se abbiamo fame o sete… Vi sarà capitato di trovarvi nel parcheggio dell’ufficio senza aver capito come ci siete arrivati, per non parlare di quando al posto di andare in ufficio dovevate andare a fare una visita, ma come per magia vi ritrovate a lavoro, o comunque sulla strada per andarci. Per non parlare di quando mangiamo al posto di bere e beviamo al posto di mangiare… non curanti di capire esattamente quale sia il bisogno primario del momento. E quando cerchiamo gli occhiali che abbiamo in testa o la penna che abbiamo in tasca (se non in mano)?

Perché accade tutto questo?

Amnesie, anestesie, perdite di coscienza, transmutazioni, viaggi temporali o semplicemente perdita di contatto? Vi è mai capitato di avere la sensazione di respirare solo perché non c’è alternativa? In fin dei conti l’aria va da sé, il respiro è involontario, ci pensa il corpo a gestirlo. Perché dovrei perdere tempo a pensarci io? Non ci si ferma mai, in questo periodo tra crisi e bisogno sociale di emergere chi si ferma è perduto. Altri sostengono che il motivo sia riconducibile al fatto che quello che potremmo vedere o sentire fermandoci non ci piacerebbe.… Qualsiasi sia la motivazione credo che ci sia sempre qualcosa oltre l’immagine riflessa nello specchio che forse varrebbe la pena guardare almeno una volta nella vita.

Almeno per avere il libero arbitrio di decidere se lasciarla intrappolata oltre la superficie riflettente oppure andarla a prendere e farne qualcosa. Potreste accorgervi che del successo non vi interessa davvero molto, o che siete stanchi di vivere nell’ombra e avreste voglia di realizzare un sogno. Questo non ha nulla a che vedere con stravolgimenti, abbandoni, licenziamenti ecc ecc. In realtà quello che vedo funzionare nel mio lavoro di couselor è la teoria dei piccoli passi, esattamente come nella dieta. Basta togliere piano piano qualche alimento nocivo e sostituirlo con qualcosa di più salutare.

Ad esempio, si può iniziare con il cercare qualcosa di bello da osservare mentre si è fermi al semaforo almeno una volta al giorno per dare un po di ossigeno al corpo e alla mente. Oppure eseguire almeno una volta al giorno la respirazione yogica completa: aiuta a calmare la mente, ossigenare i polmoni e il corpo.

“Con la respirazione yogica il corpo diventa forte e sano; il grasso superfluo scompare, il viso si fa luminoso, gli occhi scintillano, un fascino particolare emana da tutta la persona. La digestione si svolge con facilità. Il corpo si purifica interamente e la mente diviene calma, obbediente. La pratica costante apporta felicità e pace.” — SWAMI SIVANANDA

Se vi sentite stanchi, annoiati, scarichi, nervosi e vi sembra di non comandare più niente nella vostra vita, ma di funzionare esattamente come i vostri polmoni, spontaneamente senza nemmeno conoscerne il reale motivo e solo per istinto di sopravvivenza, vi consiglio di provare a fare queste due piccole cose. Almeno per iniziare…

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