Finalmente anche in Italia si sta sdoganando l’idea che andare dallo psicologo, dal counselor, da un mediatore o da un terapeuta di qualsiasi natura sia da PAZZI.
Oggi però vorrei fare l’avvocato del diavolo e dirti perché non dovresti iniziare un percorso terapeutico.
Ovviamente parlo di un percorso con me, non di tutti i percorsi esistenti.
Iniziare un percorso vuol dire trovarsi in poco tempo in mano le risposte che cercavi e gli strumenti per cambiare.
Vuol dire trovarsi di fronte ad una scelta difficile :” cambio oppure rimango qui?”
Il cambiamento comporta fatica e dolore a volte più grande di qualsiasi problematica tu stia affrontando.
Potrebbe voler dire: traslocare; cambiare lavoro; città; partner o chi sa cos’altro.
E fa niente se questo sarebbe un breve ed intenso cambiamento in vista di una vita potenzialmente felice; questa vita esiste, la conosci e ormai hai imparato a viverci e conviverci.
Se cambi e poi le cose non vanno come ti aspettavi?
Il mio lavoro consiste nell’accogliere le persone nei momenti di ansia, di cambiamento o di instabilità.
Hai presente quei momenti in cui non sai da che parte girarti perché ti sembra che tutto quello che decidi sia sbagliato?
È lì che posso aiutarti. Posso accompagnarti nella ricerca della “chiave di volta” per cambiare. Spesso però accade che decidere di cambiare crei più disagio che rimanere nella situazione stessa.
E allora che si fa?
Ti do una meravigliosa notizia :”NIENTE!”
Se non ti senti pronto a cambiare, se decidi che i costi sarebbero più dei benefici puoi decidere di rimanere dove sei.
E tu dirai :” e allora che cosa ho fatto un percorso a fare?”
Avrai la sostanziale differenza che avrai deciso tu di rimanere lì perché è più conveniente ora. In cambio però otterrai la consapevolezza e gli strumenti per cambiare direzione in ogni momento lo desidererai.
Prova a pensare alla differenza tra perdersi in strada oppure decidere di vagare senza meta perché hai voglia di vedere il paesaggio.
Non credi siano due cose ben distinte?